RICORDI ED ALTRO
Il dottor Aurelio Selva, ortopedico. ci ha lasciato
Ciao Aurelio
ci hai lasciato senza far rumore, come quando aiutavi gli ultimi della terra.
Ci siamo conosciuti in Burkina ed è stata immediata la tua condivisione con gli ideali dell’Associazione” Ospedali in Burkina”.
Tutti gli anni ci raggiungevi a Koupèla per dare una mano in quel piccolo Ospedale che, anche grazie a te, è diventato sempre più importante nel garantire alla popolazione, che vive in una povertà inimmaginabile, un’assistenza sanitaria dignitosa. Ti ricordo in quell’ambulatorio ad ascoltare tutti i pazienti, non c’era un orario, tutti dovevano essere visitati anche quando ti si leggeva la stanchezza negli occhi. Ma tu sempre attento soprattutto a cogliere situazioni troppo spesso umanamente drammatiche. Quante volte ti è capitato che una mamma ti portasse il suo bambino e non avesse i mezzi per curarlo? E tu trovavi il modo di aiutarla in silenzio.
La carità non viene urlata, tu ce lo hai insegnato con il tuo grande esempio Non è vero che ci hai lasciato, sei più di prima in mezzo a noi per darci il coraggio di continuare quella missione in cui hai tanto creduto.
Un abbraccio forte, mio caro amico.
ci hai lasciato senza far rumore, come quando aiutavi gli ultimi della terra.
Ci siamo conosciuti in Burkina ed è stata immediata la tua condivisione con gli ideali dell’Associazione” Ospedali in Burkina”.
Tutti gli anni ci raggiungevi a Koupèla per dare una mano in quel piccolo Ospedale che, anche grazie a te, è diventato sempre più importante nel garantire alla popolazione, che vive in una povertà inimmaginabile, un’assistenza sanitaria dignitosa. Ti ricordo in quell’ambulatorio ad ascoltare tutti i pazienti, non c’era un orario, tutti dovevano essere visitati anche quando ti si leggeva la stanchezza negli occhi. Ma tu sempre attento soprattutto a cogliere situazioni troppo spesso umanamente drammatiche. Quante volte ti è capitato che una mamma ti portasse il suo bambino e non avesse i mezzi per curarlo? E tu trovavi il modo di aiutarla in silenzio.
La carità non viene urlata, tu ce lo hai insegnato con il tuo grande esempio Non è vero che ci hai lasciato, sei più di prima in mezzo a noi per darci il coraggio di continuare quella missione in cui hai tanto creduto.
Un abbraccio forte, mio caro amico.
DON PIETRO RUZZI CI HA LASCIATO
IN RICORDO DI DON PIETRO RUZZI
50 anni da missionario in Burkina Faso
Deceduto nella tua Caprarola il 25 agosto 2023 dopo una vita dedicata ai tuoi poveri, ci lasci un'eredità immensa piena di amore e condivisione per chi vive nella miseria e per chi soffre di handicap gravissimi nel più totale abbandono. Sarebbe troppo lungo elencare tutti i progetti che hai realizzato in un Paese, il Burkina-Faso, tra i più poveri al mondo, dove epidemie, analfabetismo, povertà, assenza di assistenza sanitaria sono diffusi ovunque. Negli Ospedali Camilliani di Ouagadougou e Nanoro, nel centro Medico di Koudougou, nel Centro Medico di don Orione hai realizzato strutture e allestito laboratori che hanno permesso di garantire un'assistenza sanitaria dignitosa e sono tuttora al servizio soprattutto dei poveri. E da ultimo, quando eri già ammalato, sei riuscito a costruire ed allestire nella cittadina del Burkina a te più cara, Koupèla, un Centro per la Fisiokinesiterapia, che, come ci dicevi, sarebbe stato utile anche alla nostra Associazione per la riabilitazione dei malati operati durante le nostre missioni ortopediche-traumatologiche.
Noi volontari dell'Associazione "Ospedali in Burkina" abbiamo avuto la fortuna di incontrarti durante le nostre missioni a Koupèla. Da allora sei sempre stato vicino a noi, nella nostra casa accoglienza, abbiamo passato serate intere ad ascoltare i tuoi racconti, a capire dalla tua esperienza il complicato quanto affascinante mondo africano. Quanto ci sono serviti i tuoi consigli nei tanti momenti difficili della nostra pur piccola esperienza missionaria! Tante volte avremmo voluto abbandonare tutto. "Affidatevi alla Provvidenza" ci dicevi e ciò che a noi sembrava insormontabile diveniva un'opportunità per migliorare i risultati di quanto stavamo facendo per alleviare la sofferenza di questa povera popolazione. Don Pietro ti dobbiamo tanto e non ti dimenticheremo mai.
E che dire del tuo" Centro delle vecchiette"? Così amavi definirlo. Pensato per ospitare le cosiddette streghe, donne ingiustamente accusate di aver mangiato l'anima di qualcuno che era morto per altro ovviamente, l'hai costruito nel 2004 ed ospita attualmente una quindicina di persone. Scacciate dal loro villaggio, destinate a vagare per la savana, rifiutate da tutti e destinate a morire. Da te hanno trovato un luogo dove riprendere la loro vita, dove ritornare "persona". Noi abbiamo avuto la fortuna di frequentare il tuo Centro: per una Messa, per portare un piccolo aiuto o semplicemente per stare in compagnia tua e del tuo mondo. Personalmente sono stato colpito ed avrò sempre davanti ai miei occhi il sorriso, la serenità, la gioia di vivere che traspariva da quelle donne, alcune anche ammalate di mente. Il tuo miracolo non è stato aver dato loro un luogo dove vivere ma aver dato la dignità di persone. Come hai potuto? Semplicemente con l'amore, tanto amore. Hai vissuto con loro, come loro, parlavi la loro lingua, soffrivi con loro. Noi abbiamo passato tanti Natali a Koupèla, ma tu non eri al nostro pranzo, tu eri con le tue vecchiette magari vestito da Babbo Natale. A Caprarola ti abbiamo incontrato negli ultimi giorni della tua troppo breve esistenza: il tuo corpo ammalato, indebolito da anni duri vissuti in Burkina, ma la tua mente lucida che
chiedeva soltanto di poter ritornare nella tua Africa. Ed il tuo Burkina ti ha chiamato " Don Pietro è nostro, il suo corpo deve essere seppellito da noi", così ci hanno detto i tuoi amici burkinabés.
Ma queste le parole del tuo testamento " Seppellirete questo corpo dove meglio vi piacerà; non voglio che ve ne diate pena. Soltanto di questo vi prego, che dovunque vi troverete, vi ricordiate di me all'altare del Signore" (Dalle "Confessioni di Sant'Agostino").
Ed il tuo corpo riposa in pace nel Cimitero di Caprarola.
Gualtiero e Marisa Danieli
50 anni da missionario in Burkina Faso
Deceduto nella tua Caprarola il 25 agosto 2023 dopo una vita dedicata ai tuoi poveri, ci lasci un'eredità immensa piena di amore e condivisione per chi vive nella miseria e per chi soffre di handicap gravissimi nel più totale abbandono. Sarebbe troppo lungo elencare tutti i progetti che hai realizzato in un Paese, il Burkina-Faso, tra i più poveri al mondo, dove epidemie, analfabetismo, povertà, assenza di assistenza sanitaria sono diffusi ovunque. Negli Ospedali Camilliani di Ouagadougou e Nanoro, nel centro Medico di Koudougou, nel Centro Medico di don Orione hai realizzato strutture e allestito laboratori che hanno permesso di garantire un'assistenza sanitaria dignitosa e sono tuttora al servizio soprattutto dei poveri. E da ultimo, quando eri già ammalato, sei riuscito a costruire ed allestire nella cittadina del Burkina a te più cara, Koupèla, un Centro per la Fisiokinesiterapia, che, come ci dicevi, sarebbe stato utile anche alla nostra Associazione per la riabilitazione dei malati operati durante le nostre missioni ortopediche-traumatologiche.
Noi volontari dell'Associazione "Ospedali in Burkina" abbiamo avuto la fortuna di incontrarti durante le nostre missioni a Koupèla. Da allora sei sempre stato vicino a noi, nella nostra casa accoglienza, abbiamo passato serate intere ad ascoltare i tuoi racconti, a capire dalla tua esperienza il complicato quanto affascinante mondo africano. Quanto ci sono serviti i tuoi consigli nei tanti momenti difficili della nostra pur piccola esperienza missionaria! Tante volte avremmo voluto abbandonare tutto. "Affidatevi alla Provvidenza" ci dicevi e ciò che a noi sembrava insormontabile diveniva un'opportunità per migliorare i risultati di quanto stavamo facendo per alleviare la sofferenza di questa povera popolazione. Don Pietro ti dobbiamo tanto e non ti dimenticheremo mai.
E che dire del tuo" Centro delle vecchiette"? Così amavi definirlo. Pensato per ospitare le cosiddette streghe, donne ingiustamente accusate di aver mangiato l'anima di qualcuno che era morto per altro ovviamente, l'hai costruito nel 2004 ed ospita attualmente una quindicina di persone. Scacciate dal loro villaggio, destinate a vagare per la savana, rifiutate da tutti e destinate a morire. Da te hanno trovato un luogo dove riprendere la loro vita, dove ritornare "persona". Noi abbiamo avuto la fortuna di frequentare il tuo Centro: per una Messa, per portare un piccolo aiuto o semplicemente per stare in compagnia tua e del tuo mondo. Personalmente sono stato colpito ed avrò sempre davanti ai miei occhi il sorriso, la serenità, la gioia di vivere che traspariva da quelle donne, alcune anche ammalate di mente. Il tuo miracolo non è stato aver dato loro un luogo dove vivere ma aver dato la dignità di persone. Come hai potuto? Semplicemente con l'amore, tanto amore. Hai vissuto con loro, come loro, parlavi la loro lingua, soffrivi con loro. Noi abbiamo passato tanti Natali a Koupèla, ma tu non eri al nostro pranzo, tu eri con le tue vecchiette magari vestito da Babbo Natale. A Caprarola ti abbiamo incontrato negli ultimi giorni della tua troppo breve esistenza: il tuo corpo ammalato, indebolito da anni duri vissuti in Burkina, ma la tua mente lucida che
chiedeva soltanto di poter ritornare nella tua Africa. Ed il tuo Burkina ti ha chiamato " Don Pietro è nostro, il suo corpo deve essere seppellito da noi", così ci hanno detto i tuoi amici burkinabés.
Ma queste le parole del tuo testamento " Seppellirete questo corpo dove meglio vi piacerà; non voglio che ve ne diate pena. Soltanto di questo vi prego, che dovunque vi troverete, vi ricordiate di me all'altare del Signore" (Dalle "Confessioni di Sant'Agostino").
Ed il tuo corpo riposa in pace nel Cimitero di Caprarola.
Gualtiero e Marisa Danieli
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Ricordo del Dott. Federico Pè, anestesista
Federico ci hai lasciato, stroncato da un male inesorabile, ma ora più che mai sei presente in mezzo a noi tutti, i volontari dell’associazione “Ospedali in Burkina”.
Non dimenticheremo mai i momenti vissuti insieme a Koupèla dove abbiamo con gioia condiviso la comune passione di aiutare chi soffre, chi vive nella povertà assoluta, gli ultimi della terra abbandonati da un mondo insensibile ed egoista.
Ti vogliamo ricordare quando facevi giocare i bambini nel cortile della nostra casa, quando con amore portavi le tue conoscenze ai medici ed infermieri dell’Ospedale di Koupèla.
A Koupèla la notizia della tua scomparsa ha profondamente addolorato quanti ti avevano conosciuto ed apprezzato per il bene che hai fatto. Non sei più qui ma vivrai sempre nel ricordo di tutti noi per i quali sei stato un grande amico.
Settembre 2021
Non dimenticheremo mai i momenti vissuti insieme a Koupèla dove abbiamo con gioia condiviso la comune passione di aiutare chi soffre, chi vive nella povertà assoluta, gli ultimi della terra abbandonati da un mondo insensibile ed egoista.
Ti vogliamo ricordare quando facevi giocare i bambini nel cortile della nostra casa, quando con amore portavi le tue conoscenze ai medici ed infermieri dell’Ospedale di Koupèla.
A Koupèla la notizia della tua scomparsa ha profondamente addolorato quanti ti avevano conosciuto ed apprezzato per il bene che hai fatto. Non sei più qui ma vivrai sempre nel ricordo di tutti noi per i quali sei stato un grande amico.
Settembre 2021
Ricordo del Dott. Romeo SANTO MARIA

CIAO SANTO - IL BURKINA TI RINGRAZIA !
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Ciao Santo, la notizia della tua scomparsa ha profondamente colpito tutti noi volontari dell’Associazione “OSPEDALI IN BURKINA”, che con te abbiamo condiviso i valori della solidarietà e dell’amore per gli ultimi della terra. Sei stato per tutti noi un esempio per il modo con il quale sei entrato subito in sintonia con i nostri amici del Burkina, con i medici e gli infermieri che hanno lavorato al tuo fianco nell’ospedale di Koupèla ed ai quali hai saputo trasferire le tue conoscenze mediche.
Quando li ho informati della tua precoce scomparsa ho percepito in loro un profondo senso di dolore, c’è stato un lungo silenzio che diceva più delle parole. Ti hanno voluto bene, ti hanno stimato, ti avevano accolto nel loro mondo tanto complicato ma ricco di sentimenti e valori.
Eri diventato per loro un amico e chi conosce il mondo africano sa quanto sia difficile superare le barriere che ancora purtroppo ci dividono.
Il ricordo di tutto il bene che hai fatto, il ricordo dell’amore che hai regalato ai dimenticati dal mondo farà sentire la tua presenza ancora più viva di quando eri qui in mezzo a noi.
Ciao Santo, porteremo sempre nei nostri pensieri il ricordo della tua umanità, quel tuo spontaneo aiutare gli altri senza aspettarsi nulla in cambio. Hai voluto regalare un po’ del tuo tempo e la tua esperienza a favore di coloro che, a causa della loro povertà, non possono farsi curare. Tre sono le missioni che hai compiuto a Koupèla con la nostra associazione per migliorare l’assistenza sanitaria ad una popolazione dove non esiste ancora il diritto alle cure. Ed i poveri del Burkina non ti dimenticheranno!
Brescia - Novembre 2019
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Ciao Santo, la notizia della tua scomparsa ha profondamente colpito tutti noi volontari dell’Associazione “OSPEDALI IN BURKINA”, che con te abbiamo condiviso i valori della solidarietà e dell’amore per gli ultimi della terra. Sei stato per tutti noi un esempio per il modo con il quale sei entrato subito in sintonia con i nostri amici del Burkina, con i medici e gli infermieri che hanno lavorato al tuo fianco nell’ospedale di Koupèla ed ai quali hai saputo trasferire le tue conoscenze mediche.
Quando li ho informati della tua precoce scomparsa ho percepito in loro un profondo senso di dolore, c’è stato un lungo silenzio che diceva più delle parole. Ti hanno voluto bene, ti hanno stimato, ti avevano accolto nel loro mondo tanto complicato ma ricco di sentimenti e valori.
Eri diventato per loro un amico e chi conosce il mondo africano sa quanto sia difficile superare le barriere che ancora purtroppo ci dividono.
Il ricordo di tutto il bene che hai fatto, il ricordo dell’amore che hai regalato ai dimenticati dal mondo farà sentire la tua presenza ancora più viva di quando eri qui in mezzo a noi.
Ciao Santo, porteremo sempre nei nostri pensieri il ricordo della tua umanità, quel tuo spontaneo aiutare gli altri senza aspettarsi nulla in cambio. Hai voluto regalare un po’ del tuo tempo e la tua esperienza a favore di coloro che, a causa della loro povertà, non possono farsi curare. Tre sono le missioni che hai compiuto a Koupèla con la nostra associazione per migliorare l’assistenza sanitaria ad una popolazione dove non esiste ancora il diritto alle cure. Ed i poveri del Burkina non ti dimenticheranno!
Brescia - Novembre 2019
Ricordo del Prof. Claudio Caglioni

Ciao CLAUDIO,
grande amico di tutti noi. Ci hai lasciati quasi un mese fa ma la tua presenza è e resterà sempre vivissima.
Ci mancherà quel tuo sorriso e mancherà soprattutto ai bambini del Burkina che ti hanno voluto bene. Sì perché non solo ridavi i movimenti alle loro manine gravemente ustionate ma giocavi con loro quando venivano per sottoporsi a medicazioni a volte tanto dolorose. Capivano quanto amore c’era dietro il tuo lavoro e ti ricambiavano con quel sorriso che solo sui bambini africani puoi vedere.
La nostra avventura in Africa è cominciata con te, tuo il primo intervento. Ti ricordi: era una meravigliosa bambina con esiti di gravi ustioni ai piedi, a piedi nudi camminava nella savana a cui era stato appiccicato il fuoco. E lei cercava qualche animaletto morto da mangiare, era molto povera.
Ogni anno venivi a Koupèla per curare altri bambini, l’ultima volta c’era anche tuo figlio Marco con il quale hai voluto condividere la tua esperienza. Poi, per ragioni di salute hai dovuto rinunciare, ma prima che io partissi per il Burkina tu volevi sempre incontrarmi per suggerirmi come seguire i tuoi bambini operati. E al mio ritorno stavamo ore ed ore a raccontare del Burkina, il tuo cuore era rimasto laggiù.
Grazie Claudio per il tuo impegno, la tua generosità, la tua professionalità ma soprattutto per il grande esempio che hai lasciato a tutti noi volontari della TUA associazione.
Brescia 8 agosto 2018
Ciao ALDO
Con grande dolore abbiamo avuto notizia della prematura scomparsa di Aldo Insigne. Colpito da una malattia incurabile ci ha lasciati una ventina di giorni fa, ma vivrà per sempre nei nostri ricordi ed in quelli dei poveri del Burkina, per i quali si era impegnato nella realizzazione di numerosi progetti.
La sua grande generosità e la sua grande bontà lo portavano ad un’attenzione particolare per i più sfortunati aiutandoli in tutti i modi allo scopo di migliorarne le condizioni di vita.
Per l’Associazione “Ospedali in Burkina” si impegnò nella costruzione del reparto di Chirurgia all’interno dell’Ospedale Pubblico di Koupèla. Un’opera fondamentale in quanto permetteva ai medici volontari dell’Associazione di ricoverare un gran numero di malati ed in condizioni igieniche ottimali, non possibili nei vecchi locali con strutture fatiscenti. ALDO, ti sentiremo sempre vicino a noi con tutto il bene che hai fatto nella tua troppo breve esistenza, ma soprattutto sarai sempre nei cuori della povera gente che grazie a te ha potuto essere veramente curata in modo dignitoso.
Brescia, 16 agosto 2017
La sua grande generosità e la sua grande bontà lo portavano ad un’attenzione particolare per i più sfortunati aiutandoli in tutti i modi allo scopo di migliorarne le condizioni di vita.
Per l’Associazione “Ospedali in Burkina” si impegnò nella costruzione del reparto di Chirurgia all’interno dell’Ospedale Pubblico di Koupèla. Un’opera fondamentale in quanto permetteva ai medici volontari dell’Associazione di ricoverare un gran numero di malati ed in condizioni igieniche ottimali, non possibili nei vecchi locali con strutture fatiscenti. ALDO, ti sentiremo sempre vicino a noi con tutto il bene che hai fatto nella tua troppo breve esistenza, ma soprattutto sarai sempre nei cuori della povera gente che grazie a te ha potuto essere veramente curata in modo dignitoso.
Brescia, 16 agosto 2017
Moise

Moise ci ha lasciato lo scorso giovedì di Pasqua. Un male inesorabile ce lo ha portato via.
Abbiamo perso un amico, un uomo di fiducia sempre presente in punta di piedi quando c'era bisogno. Era un vero mossi, dignitoso, discreto, orgoglioso e sempre disponibile. Se n'è andato in silenzio, dopo aver insegnato a tutti come accettare con dignità la morte. Per Marisa soprattutto è duro affrontare le giornate senza l'uomo che la consigliava in maniera discreta ma sicura. Abbiamo imparato molto da lui, ci ha fatto conoscere il misterioso mondo interiore dell'africano. Ed anche lui era così, un po' misterioso.
Ci ha aiutato a capire come accettare le contraddizioni degli africani, quel mondo che ti sfugge nel momento in cui credi di averlo capito.
A volte sei scoraggiato, ti vien voglia di abbandonare tutto, ma se ami l'Africa ricominci con una carica sempre maggiore.
Ciao Moise.
Abbiamo perso un amico, un uomo di fiducia sempre presente in punta di piedi quando c'era bisogno. Era un vero mossi, dignitoso, discreto, orgoglioso e sempre disponibile. Se n'è andato in silenzio, dopo aver insegnato a tutti come accettare con dignità la morte. Per Marisa soprattutto è duro affrontare le giornate senza l'uomo che la consigliava in maniera discreta ma sicura. Abbiamo imparato molto da lui, ci ha fatto conoscere il misterioso mondo interiore dell'africano. Ed anche lui era così, un po' misterioso.
Ci ha aiutato a capire come accettare le contraddizioni degli africani, quel mondo che ti sfugge nel momento in cui credi di averlo capito.
A volte sei scoraggiato, ti vien voglia di abbandonare tutto, ma se ami l'Africa ricominci con una carica sempre maggiore.
Ciao Moise.
Ricordo di Giovanni Mendola

Vogliamo ricordare con dolore l'amico Giovanni Mendola, recentemente scomparso, con cui abbiamo condiviso con lui le prime tre missioni a Koupela.
Anestesista di Verona, uomo di grande sensibilità ai problemi umanitari che ha trovato in Burkina durante il suo volontariato.
Grazie Giovanni.

Ciao Gigi
La notizia della tua scomparsa ci ha rag-giunto a Koupèla lasciandoci increduli e costernati. Eravamo in Ospedale, in un attimo tutti a domandare, a chiedersi se fosse vero. Medici, infermieri, malati che ti avevano conosciuto e ti aspettavano qui a Koupèla, dove avevi voluto portare le tue conoscenze. Qui, tra gli ultimi della terra, ai quali hai saputo dare una speranza.
Due settimane nel 2012 ed altre due nel 2013 in questo piccolo Ospedale del Burkina dove mi hai aiutato a curare malati che, a causa della loro povertà, non avrebbero potuto andare altrove.
Ho lavorato tanti anni con te a Brescia, ma a Koupèla ho potuto condividere con te la gioia di aiutare chi soffre, di conoscere ed amare il povero che attende il tuo aiuto. Non ti ho perso, ti sei solo messo in disparte, tu vivrai sempre nel ricordo del bene che hai fatto. Quest’anno verrà inaugurato il nuovo reparto di ecografia, sarà come averti in mezzo a noi. Ciao amico.
Gualtiero Danieli
La notizia della tua scomparsa ci ha rag-giunto a Koupèla lasciandoci increduli e costernati. Eravamo in Ospedale, in un attimo tutti a domandare, a chiedersi se fosse vero. Medici, infermieri, malati che ti avevano conosciuto e ti aspettavano qui a Koupèla, dove avevi voluto portare le tue conoscenze. Qui, tra gli ultimi della terra, ai quali hai saputo dare una speranza.
Due settimane nel 2012 ed altre due nel 2013 in questo piccolo Ospedale del Burkina dove mi hai aiutato a curare malati che, a causa della loro povertà, non avrebbero potuto andare altrove.
Ho lavorato tanti anni con te a Brescia, ma a Koupèla ho potuto condividere con te la gioia di aiutare chi soffre, di conoscere ed amare il povero che attende il tuo aiuto. Non ti ho perso, ti sei solo messo in disparte, tu vivrai sempre nel ricordo del bene che hai fatto. Quest’anno verrà inaugurato il nuovo reparto di ecografia, sarà come averti in mezzo a noi. Ciao amico.
Gualtiero Danieli
Ebano
Alcuni testi presentati nelle pagine di questo sito sono tratti dal libro del reporter polacco Ryszard Kapuscinski "Ebano" edito da Feltrinelli (ultima edizione 2009).
Recentemente scomparso, questo giornalista, acuto osservatore, ci ha lasciato una struggente testimonianza della cultura dell'Africa.
Dalla introduzione:
" Ho vissuto per vari anni in Africa. Ci sono andato per la prima volta nel 1957, Poi, nei successivi quatant'anni, ho approfittato di ogni occasione per tornarvi. L'ho girata in lungo ed in largo. Evitavo gli itinerari ufficiali, i palazzi, i personaggi importanti e la grande politica. Preferivo viaggiare su camion di fortuna, percorrere il deserto con i nomadi, farmi ospitare dai contadini della savana tropicale. La vita di questa gente è una fatica, un tormento che tuttavia sopporta con incredibile serenità e resistenza.
Questo non è un libro sull'Africa, ma su alcune persone che vi abitano, sui miei incontri con loro, sul tempo trascorso insieme. E' un continente troppo grande per poterlo descrivere.
E' un vero e proprio oceano, un pianeta a parte, un cosmo eterogeneo e ricchissmo. E' solo per semplificare, per pura comodità, che lo chiamiamo Africa. In realtà, a parte la sua denominazione geografica, l'Africa non esiste"
Ne consigliamo la lettura.

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