Un' esperienza al CREN di Koupela
di Lisa Mariotti
Tra tutte
le crisi dimenticate, o che si fa finta di dimenticare, quella della malnutrizione infantile è sicuramente la più terribile perché
va a colpire quei soggetti più deboli, i bambini appunto, causandone nella
stragrande maggioranza dei casi la morte prematura. La malnutrizione deriva da una dieta povera di alimenti nutrienti come latte, carne, uova e da un insieme di fattori contingenti come la diffusione di infezioni e malattie, la loro negligenza, la scarsità di igiene e il consumo di acqua non potabile. In Burkina Faso uno dei problemi più gravi che affligge il paese è il grave stato di denutrizione di una particolare fascia di bambini che usufruendo unicamente dell’allattamento al seno, devono passare drasticamente ad una alimentazione diversificata. In questo momento delicato di passaggio molti bambini cadono in malnutrizione adattandosi male all’alimentazione dell’adulto, a volte essenziale e poco equilibrata.
Il CREN (Centro di Recupero e Educazione Nutrizionale) rappresenta una struttura sanitaria che offre servizi materno/infantili rivolti essenzialmente a piccoli pazienti malnutriti e madri o “petites mamans” ossia le figlie più grandi che accompagnano le madri aiutandole a prendersi cura dei fratellini più piccoli i quali non possono essere lasciati al villaggio. Il Centro rappresenta un luogo di cura ma anche di accoglienza e di socializzazione dove le mamme imparano a lavorare insieme e a condividere ogni aspetto di vita quotidiana come preparare le pappe ai bambini utilizzando i prodotti locali di facile reperibilità nei mercati, imparare ad allattare i bambini, coltivare l’orto comunitario, conoscere le caratteristiche di ogni alimento e il proprio apporto nutritivo, ed imparare ad alimentarsi bene perché se una madre è in buona salute e segue una buona alimentazione avrà un latte materno qualitativamente migliore e garantirà al bambino una crescita e uno sviluppo adeguati.
Il Burkina Faso si può definire un Paese in Via di Sviluppo nel quale i fattori che possono concorrere a determinare problemi di malnutrizione sono legati a povertà della famiglia per acquistare i viveri o per avere un trattamento medico che costa molti soldi rispetto alle loro possibilità economiche, ignoranza intesa come “mancanza di istruzione scolastica” soprattutto nelle donne che le porta a non riconoscere i segni della malnutrizione nei loro figli e, allo stesso tempo, le induce a pensare che la morte del proprio bambino fa parte della “volontà di Dio”, ma anche legati a tabù alimentari che derivano dalle credenze popolari (le donne in gravidanza non possono assumere le Uova perché altrimenti i loro bambini diventeranno dei ladri). Ma quali sono i prodotti alimentari che sono reperibili nei mercati locali e che possono essere utilizzati nella dieta dei bambini? Tra i carboidrati fanno parte lo zucchero di canna, miglio, mais,ecc, tra le proteine si possono trovare carne, pesce, fagioli, piselli, niebè, soia ecc, e nel mondo dei grassi olio di mais o di palma, arachidie, karitè. Il problema è che non tutti questi prodotti sono accessibili per le famiglie soprattutto a causa di motivi economici o carestie frequenti per ragioni climatiche, ossia mancanza di pioggia che si ripercuotono sulle coltivazioni e sull’allevamento. La cucina tipica di questo paese è caratterizzata da TOE, ovvero una specie di polenta ottenuta dalla farina di miglio che può essere condita con foglie di baubab o con il soumbala, Riz gras ovvero riso condito con legumi, melanzane, pomodoro carne o pesce e Riz avec arachide, ovvero riso condito con salsa di arachidi.
Molti dispensari, ovvero istituzione di pubblica assistenza per il trattamento gratuito, o semigratuito, di malattie a carattere sociale, sono presenti sul territorio ed è proprio lì che ogni mattina si ritrovano decine e decine di mamme con i propri piccoli per la valutazione della crescita e dello stato nutrizionale dei bambini. Vengono valutati peso e lunghezza di ogni piccolo paziente ed il rapporto tra essi, paragonato con le tabelle delle linee guida locali, rappresenta lo stato nutrizionale, e quindi di malnutrizione, moderata o severa che sia. Una semplice ma efficace valutazione obiettiva dei piccoli sarebbe necessaria nella determinazione del loro stato di malnutrizione, idratazione della pelle, presenza di edemi ecc.. Il trattamento viene rappresentato, a seconda della gravità, da una semplice integrazione vitaminica o da una terapia domiciliare quotidiana di nutrizione additiva orientata sulla base del peso ed età del bambino, utilizzando plumpynut o plumpysup ovvero una speciale barretta al burro di arachidi a contenuto altamente proteico ed energetico, ideale per bambini gravemente malnutriti; questo è un rimedio a basso costo finanziato da UNICEF che impiegato su larga scala può ridurre in modo significativo il tasso di mortalità infantile. Con diagnosi invece di uno stato di malnutrizione molto più severa il bambino viene inviato e ricoverato al Cren dove viene utilizzato un intervento di nutrizione artificiale, enterale o parenterale, fino al raggiungimento del peso stabilito per la sua statura e la sua età.
Il CREN (Centro di Recupero e Educazione Nutrizionale) rappresenta una struttura sanitaria che offre servizi materno/infantili rivolti essenzialmente a piccoli pazienti malnutriti e madri o “petites mamans” ossia le figlie più grandi che accompagnano le madri aiutandole a prendersi cura dei fratellini più piccoli i quali non possono essere lasciati al villaggio. Il Centro rappresenta un luogo di cura ma anche di accoglienza e di socializzazione dove le mamme imparano a lavorare insieme e a condividere ogni aspetto di vita quotidiana come preparare le pappe ai bambini utilizzando i prodotti locali di facile reperibilità nei mercati, imparare ad allattare i bambini, coltivare l’orto comunitario, conoscere le caratteristiche di ogni alimento e il proprio apporto nutritivo, ed imparare ad alimentarsi bene perché se una madre è in buona salute e segue una buona alimentazione avrà un latte materno qualitativamente migliore e garantirà al bambino una crescita e uno sviluppo adeguati.
Il Burkina Faso si può definire un Paese in Via di Sviluppo nel quale i fattori che possono concorrere a determinare problemi di malnutrizione sono legati a povertà della famiglia per acquistare i viveri o per avere un trattamento medico che costa molti soldi rispetto alle loro possibilità economiche, ignoranza intesa come “mancanza di istruzione scolastica” soprattutto nelle donne che le porta a non riconoscere i segni della malnutrizione nei loro figli e, allo stesso tempo, le induce a pensare che la morte del proprio bambino fa parte della “volontà di Dio”, ma anche legati a tabù alimentari che derivano dalle credenze popolari (le donne in gravidanza non possono assumere le Uova perché altrimenti i loro bambini diventeranno dei ladri). Ma quali sono i prodotti alimentari che sono reperibili nei mercati locali e che possono essere utilizzati nella dieta dei bambini? Tra i carboidrati fanno parte lo zucchero di canna, miglio, mais,ecc, tra le proteine si possono trovare carne, pesce, fagioli, piselli, niebè, soia ecc, e nel mondo dei grassi olio di mais o di palma, arachidie, karitè. Il problema è che non tutti questi prodotti sono accessibili per le famiglie soprattutto a causa di motivi economici o carestie frequenti per ragioni climatiche, ossia mancanza di pioggia che si ripercuotono sulle coltivazioni e sull’allevamento. La cucina tipica di questo paese è caratterizzata da TOE, ovvero una specie di polenta ottenuta dalla farina di miglio che può essere condita con foglie di baubab o con il soumbala, Riz gras ovvero riso condito con legumi, melanzane, pomodoro carne o pesce e Riz avec arachide, ovvero riso condito con salsa di arachidi.
Molti dispensari, ovvero istituzione di pubblica assistenza per il trattamento gratuito, o semigratuito, di malattie a carattere sociale, sono presenti sul territorio ed è proprio lì che ogni mattina si ritrovano decine e decine di mamme con i propri piccoli per la valutazione della crescita e dello stato nutrizionale dei bambini. Vengono valutati peso e lunghezza di ogni piccolo paziente ed il rapporto tra essi, paragonato con le tabelle delle linee guida locali, rappresenta lo stato nutrizionale, e quindi di malnutrizione, moderata o severa che sia. Una semplice ma efficace valutazione obiettiva dei piccoli sarebbe necessaria nella determinazione del loro stato di malnutrizione, idratazione della pelle, presenza di edemi ecc.. Il trattamento viene rappresentato, a seconda della gravità, da una semplice integrazione vitaminica o da una terapia domiciliare quotidiana di nutrizione additiva orientata sulla base del peso ed età del bambino, utilizzando plumpynut o plumpysup ovvero una speciale barretta al burro di arachidi a contenuto altamente proteico ed energetico, ideale per bambini gravemente malnutriti; questo è un rimedio a basso costo finanziato da UNICEF che impiegato su larga scala può ridurre in modo significativo il tasso di mortalità infantile. Con diagnosi invece di uno stato di malnutrizione molto più severa il bambino viene inviato e ricoverato al Cren dove viene utilizzato un intervento di nutrizione artificiale, enterale o parenterale, fino al raggiungimento del peso stabilito per la sua statura e la sua età.